Frasi di Philip Pullmann

“Non si può mutare quel che si è; solo ciò che si fa.”
Philip Pullmann

“Tu pensa ad Adamo ed Eva come una specie di numero immaginario, come la radice quadrata di meno uno; non potrai mai vedere nessuna prova concreta della sua esistenza, ma se la includi nelle tue equazioni potrai calcolare tutta una serie di cose che in sua assenza non si potrebbero neppure concepire.”
Philip Pullmann

“Ogni uomo è in potere dei suoi fantasmi fino al rintoccare dell’ora in cui la sua umanità si desta...”
Philip Pullmann

“Quando si sceglie una via fra tante, tutte quelle che non s’imboccano si cancellano come fiamme di candela spente, quasi non fossero mai esistite.”
Philip Pullmann

“Una verità detta con cattivi intendimenti nuoce più di tutte le bugie.”
Philip Pullmann

“Ciò che merita d’essere posseduto, merita anche un grande lavoro.”
Philip Pullmann

“Essere un’esperta mentitrice non significa avere una gran bella immaginazione. Molti buoni mentitori di immaginazione non ne hanno affatto; è proprio questo che permette loro di dire bugie con gli occhioni spalancati e pieni di convinzione.”
Philip Pullmann

“Ho smesso di fidarmi più dei ragazzini che degli adulti. A fare certe cattiverie ci si accaniscono proprio come i grandi.”
Philip Pullmann

“La sorte non sta a guardare, ci mette sempre lo zampino.”
Philip Pullmann

“Pensavo che si potesse studiare la fisica per la gloria di Dio, fino al giorno in cui ho capito che non c’era alcun Dio e che la fisica era comunque interessante. La religione cristiana è un errore molto potente e persuasivo, tutto qua.”
Philip Pullmann

“Sono giunta alla convinzione che bene e male sono nomi per ciò che fanno le persone, non per quello che sono.”
Philip Pullmann

“La sola cosa che possiamo dire è che questa è una buona azione perché aiuta qualcuno, o che quest’altra è cattiva perché fa del male a qualcuno. Le persone sono troppo complesse perché le si possa etichettare.”
Philip Pullmann

“Tutti siamo soggetti al fato. Però tutti dobbiamo agire come se non lo fossimo, o morire di disperazione.”
Philip Pullmann