Tutte le frasi di Mario Castellani
“- Filippo: Io non capisco che razza di arte è la tua: astrattista, futurista, esistenzialista?
- Totò: La mia arte è assenteista, cioè vale a dire: nelle mie opere manca sempre qualche cosa... Vedi questa?
- Filippo: Cos'è? Un cippo funerario?
- Totò: Profano! Questa è una Madre con il bambino che piange.
- Filippo: E dov'è la madre?
- Totò...” (continua)(continua a leggere)“- Peppino Caponi: Ma adesso se noi dobbiamo incontrare a nostro nipote, questa cantante, come li vediamo, dove li troviamo?
- Antonio Caponi: Già! Eh già, non ci avevo pensato.
- Mezzacapa: È facile, la cantante, quella c'ha il nome sul manifesto.
- Antonio Caponi: Hai capito, a Milano quando c'è la nebbia, mettono i nomi sui manifesti. Dice,...” (continua)(continua a leggere)“Pensate alla Pubblicitè, les affiches pour la rue, Marion Bonbon sur le balon! Les impresaire teatral per aver un vostro contratt' faranno a gomitat'! A capuzzatt'! ”
“Siamo esistenzialist! Si vede a prima vist!”
“- Antonio Di Cosimo: Signor Presbite!
- Il Preside: E dagli col presbite, non sono presbite!
- Antonio Di Cosimo: Porta gli occhiali!
- Il Preside: Che c'entrano gli occhiali, li porto perché non vedo bene!
- Atonio Di Cosimo: Allora è miope?”- Dal film: Totò a colori
“- On. Trombetta: Allora, se mi permettete, io sono l'On. Trombetta.
- Antonio Scannagatti: Trombetta?
- On. Trombetta: Sì.
- Antonio Scannagatti: Trombetta, Trombetta... questo nome non mi è nuovo.
- On. Trombetta: Be', l'avrete letto sul giornale.
- Antonio Scannagatti: Io ho conosciuto anche suo padre, sa?
- On. Trombetta: Sì?
- Antonio...” (continua)(continua a leggere) - Dal film: Totò a colori
“- Mezzacapa: Certo, certo non è una città, vero il clima non è come qui da noi. Lì è un clima più rigido, eh, vento, neve..
- Antonio Caponi: Freddo?
- Mezzacapa: Freddo. Le bufère...
- Antonio Caponi: Le bùfere.
- Peppino Caponi: Ci sono? Le bùfere?
- Mezzacapa: Eccome.
- Peppino Caponi: Per la strada?
- Antonio Caponi: Per la strada.
-...” (continua)(continua a leggere)“Non è possibile spiegare Totò. Le faccio un esempio. Totò ha speso un patrimonio perché gli fossero riconosciuti i suoi titoli nobiliari di principe bizantino. Quello della nobiltà era un tasto che non si poteva toccare con lui. Guai, poi, a mettere in dubbio la sua legittima discendenza dall'imperatore Costantino. Eppure, più di una volta, l'ho...” (continua)(continua a leggere)
“Nella vita come nell'arte, Totò era un signore, un vero principe. Ma recitava una parte anche quando faceva il generoso. Le sue mance da nababbo al ristorante sono rimaste famose, così come a Cinecittà tutti ricordano ancora i biglietti da mille che distribuiva con noncuranza.”
“Totò non era pratico di recitazione. D'altro canto, il pubblico delle riviste non era abituato a vedere sulla scena certi dinoccolamenti che erano il pezzo forte di Totò attore e mimo del varietà. ”
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