Guerra e Pace
Citazioni e aforismi sulla guerra e sulla pace
Descrizione Tema
Una dicotomia radicale in cui le parti in causa si escludono a vicenda pur dipendendo l’una dall'altra. Ogni guerra viene fatta in nome della pace ed il fucile ne è il premiato e rinomato esportatore in tutto il mondo. Ogni soldato combatte per il bene della propria patria e si sacrifica per rendere il mondo un luogo più sicuro e pacifico. Ed è così che i capi di stato parlano alla nazione e alle madri in lutto della necessità di fare la guerra per instaurare un regno di pace duratura, magari indossando l’abito migliore che hanno, del resto i riflettori sono puntati su di loro. No comment.
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Gli scrittori, specialmente gli scrittori di guerra, non creano ma ricreano, e la lettura è insieme ricreazione e ri-creazione di ciò che è sfuggito alla presa del presente per nascondersi nei recessi dell’anima, di ciò che è rimosso, dimenticato. Il nome di questo vuoto fatto di amnesia è "pace", la cui prima concisa definizione è "assenza di... (continua)(continua a leggere)
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“La guardia muore ma non si arrende.”
- Dal libro: Caduta libera
“In guerra l’idea della morte non abbandona mai i tuoi pensieri: ognuno prova a esorcizzarla a modo suo; qualcuno tenta di scacciarla, altri ne sono ossessionati e finiscono col diventarne vittime, altri ancora si comportano duramente, cercano di tirare fuori il peggio di sé, come se dentro le loro anime ci fosse un generatore di cose negative...” (continua)(continua a leggere)
La pace di Dayton equivale a un riconoscimento implicito del principio della separazione etnica come strumento di pacificazione. La pace finisce col sancire la grande bugia dell’odio come causa della guerra, assolve politicamente coloro che su questa base hanno “ripulito” i territori, dà vita a un precedente pericolosissimo per altre aree... (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: L'idiota
“Cominciare una rivoluzione è facile, è il portarla avanti che è molto difficile.”
- Dal libro: L'uomo in rivolta
- Dal libro: Shah in Shah
“Eccoci al momento più importante. È quello che decide le sorti future del paese, dello scià e della rivoluzione: arriva quando il poliziotto di servizio si avvicina alla folla e, alzando la voce, intima a un uomo in prima fila di tornarsene a casa. Il poliziotto e l’uomo tra la folla sono due persone qualunque, eppure il loro incontro assume...” (continua)(continua a leggere)
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