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La scultura lingua morta e altri scritti
“L'artista che si copia riduce la sua opera a una specie di commercio personale, redditizio perché a serie, ma infinitamente monotono e triste.”
“In arte qualsiasi sentimento dev'essere dato e non sentito: chi sente trema e non farà mai centro.”
“Insipida come ogni primizia l'arte dei ragazzi prodigio.”
“L'arte non è interpretazione, ma trasformazione.”
“L'arte non sopporta teorie, generi, stile. È un discorso spontaneo, misterioso ma fatale, come lo svolgersi della nascita nel grembo materno, una facoltà naturale eterna che stupisce per la semplicità di ripetersi nel tempo come il filo d'erba.”
“La scultura è sempre vissuta di vita parassitaria; aderendo come un rampicante alla superficie di un'immagine e assumendone la forma, ha finito per credere quella forma la sua propria essenza.”
“Perché la scultura che può fare una venere, non può fare un pomo?”
“Fonte d'estasi oggi un limone quanto una venere.”
“Nessuna magia di esecuzione può fare di un errore una verità, da cui trarre leggi universali.”
“Parole note volumi non sono che materiali, mezzi che l'artista di volta in volta tramuta in valori essenziali.”
Oggi, per un artista che partecipi al suo tempo, è più viva una "natura morta", ispirata da un avanzo di verdura, che tutti i miti esaltati nel tempo antico.
“Oggi gli scultori non fanno che tentare qualche variazione su temi ai quali, uno per uno, gli antichi hanno già dato scacco matto.”
“La sensibilità deriva sempre da pochezza sanguigna, è una specie di convalescenza che anche l'uomo sano può procurarsi facilmente prendendo una purga.”
“L'aspetto della scultura è squallido e triste come quello di un seme posato sul marmo, cioè fuori di ogni possibilità di vita.”
“Riprova la servitù della scultura al soggetto l'impossibilità di metafora.”
“Il contrasto di forme e di valori diversi soccorre risolutamente, nelle arti, alla costruzione ritmica dell'opera.”
“Troppo umana, la statua, per raggiungere l'anonimo.”
“La scultura resta quello che è: lingua morta che non ha volgare, né potrà mai essere parola spontanea fra gli uomini.”