Tra rivoluzionari e pettinatori di pecorelle
“Un cristiano se non è rivoluzionario, non è un cristiano. Non capisco le comunità cristiane che sono chiuse in parrocchia. Uscire per annunziare il Vangelo. [...] A noi cristiani il Signore ci vuole pastori e non pettinatori di pecorelle.”Papa Francesco
In occasione dell'apertura del Convegno Ecclesiale della diocesi di Roma, alla presenza di molti fedeli che urlavano "Viva il Papa!", Francesco disquisisce a braccio sulla figura di Gesù come vero rivoluzionario della storia. Al pari di Copernico, Gutenberg o Che Guevara per intendersi. E usa espressioni che fanno sorridere, e che al pubblico italiano non sono nuove perché evocano leopardi da smacchiare o bambole da pettinare. Lungi da un parallelismo con la classe dirigente italiana, Papa Francesco sembra davvero un rivoluzionario. Infrange protocolli, saluta fedeli personalmente e si allontana dall'aula del Convegno non uscendo dalla porta designata. Piccoli gesti, che non lo fanno assomigliare affatto ad un "pettinatore di pecorelle".
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“I sacramenti sono gesti del Signore. Non sono prestazioni o territori di conquista di preti o vescovi.”
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“Il restare, il rimanere fedeli implica un'uscita. Proprio se si rimane nel Signore si esce da sé stessi. Paradossalmente proprio perché si rimane, proprio se si è fedeli si cambia. Non si rimane fedeli, come i tradizionalisti o i fondamentalisti, alla lettera. La fedeltà è sempre un cambiamento, un fiorire, una crescita.”
Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti; conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del "pensiero unico".
“Io mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa.”
“Un grande nemico oggi del matrimonio, la teoria del gender. Oggi c'è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio, non si distrugge con le armi, ma con le idee.”
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