In archivio 732 aneddoti
“Il Machiavelli in una sua lettera, rendendo conto all'amico Vettori di come passa le sue giornate in campagna fra le occupazioni rustiche che gli prendono la maggior parte del tempo, aggiunge che la sera, quando ha finito di zappare, di sarchiare, di concimare, si pulisce con la massima diligenza, indossa l'abito migliore per presentarsi agli...” (continua)(continua a leggere)
Quando Marmontel mise sulle scene la sua tragedia 'Cleopatra' chiese a Vaucanson di fabbricargli un aspide e il celebre meccanico fu così bravo che il serpente oltre a muoversi fischiava anche; ma la 'prima' fece fiasco e fu sonoramente contestata. Così uno spettatore disse: "Siamo tutti del parere dell'aspide!".
Al re Luigi XVI, quando era ancora fanciullo, accadde di sbagliare il tempo di un verbo e suo fratello, il conte di Provenza, glielo fece notare, soggiungendo: "Un principe dovrebbe conoscere la propria lingua!". "Certo! - rispose il futuro sovrano - ma voi dovreste saper tenere a freno la vostra...".
Durante una discussione politica Sigmund Freud fu accusato di non essere di alcun colore, né rosso, né fascista, né socialista, ed egli rispose divertito: "No, si dovrebbe essere solo di color carne".
Quando a Mozart bambino, intendo a comporre una sinfonia, chiesero cosa stesse facendo, egli rispose: "Cerco note che si piacciano".
“Un giornalista chiese al grande compositore contemporaneo Karlheinz Stockhausen: 'Secondo Stockhausen chi è Stockhausen.' E Stockhausen: 'un mito.' Il giornalista: 'Ehm... in senso musicale?!' Stockhausen: 'No, no, nel senso greco del termine'.”
Verso la metà degli anni cinquanta, quando Segovia era ormai da oltre trent'anni uno dei più grandi musicisti viventi, si presenta presso gi studi radiofonici della RAI di Roma per effettuare delle registrazioni, l'usciere lo nota, lo ferma e telefona al direttore:
- "Dotto', qua c'è uno con la chitara!"
- "E che vole?"
- "Dice che deve sonà... (continua)(continua a leggere)Alfredo Casella, compositore, molto amato ed ammirato nel massimo periodo di auge, usava camminare sempre di corsa, con lo sguardo basso verso il terreno: un'aria quasi truce. Un giorno fu avvicinato da un ammiratore che si risolse ad apostrofarlo apertamente così: "Perché, Maestro, va sempre così di corsa? Noi, da lei, vogliamo la vita, non la... (continua)(continua a leggere)
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